Studi e Ricerche

2° incontro medicalsport INFORMA Functional movement systems

Continua il percorso degli aggiornamenti presso la Medicalsport di Prato : l'argomento di questa interessante serata è stato l'FMS FUNCTIONAL MOVEMENT SYSTEMS grazie all'intervento di 3 validi operatori di questo innovativo metodo di valutazione degli atleti e non ,Antony Mc Dougall ,Charlie Ferron e Santucci Filippo

un plauso e un ringraziamento ai 3 preparatissimi professionisti che nonostante il periodo di feste natalizie imminenti ci hanno regalato delle nozioni imteressantissime su questo metodo di lavoro

Uno degli eventi maggiormente odiati dall'atleta che ha avuto un infortunio e dal medico che lo ha curato è la RICADUTA. A volte ,infatti ,nonostante il fatto che la terapia applicata al paziente sia stata molto efficace con la completa risoluzione del quadro clinico , la ripresa dell'attivita' fisica provocala ripresa della sintomatologia o addirittura un quadro patologico peggiore di quello di partenza

L'FMS rappresenta un valido strumento per cercare di evitare questi sgradevoli eventi in quanto permette di valutare con un metodo standardizzato la presenza o meno di movimenti patologici ancora presenti nel soggetto( a volte infatti la terapia riesce nell'intento di togliere il dolore ma questo non vuol dire che i movimenti tornino alla loro funzionalita' corretta automaticamente )

con questo metodo infatti si riesce a misurare , dando adirittura un "VOTO" alle capacita' funzionali dell'atleta

se il Voto sara' inferiore a 13 il soggetto è fortemente sconsigliato a riprendere una attivita' sportivae si attueranno tutti i protocolli lavoro specifico per il recupero di questo gap funzionale , altrimenti si puo' dare il vi alla ripresa degli allenamenti

a seguire vi pubblico un lavoro del dr ANTONY MC DOUGALL istruttore esperto di questo metodo

L’allenamento funzionale sta rivoluzionando il modo di allenarsi. Il ‘functional training’ include kettlebells, bosu, trx, gravity, indian clubs, insieme con tanti altri metodi e attrezzi. Questo ‘nuovo’ approccio ha numerosi benefici: si aumenta la coordinazione del corpo così migliorando la sua mobilità e stabilità, si coinvolge più gruppi muscolari insieme quindi quando si allena con un’intensità elevata è più efficace nel bruciare calorie (anche nelle ore successive della seduta), e gli allenamenti attivano il ‘core’, la zona centrale del corpo che sostiene la postura e protegge la colonna vertebrale. L’allenamento funzionale coordina il lato sinistro con il destro, la parte sopra con sotto, e davanti con dietro. Equilibrio e simmetria sono il risultato anche perché la qualità del esercizio ha priorità sulla quantità. Migliorando la qualità del movimento si ottimizza l’effetto dell’esercizio e quindi anche la sua funzionalità. E fin qui ci arriviamo senza grossi problemi. Il problema si propone quando ci chiediamo che cos’è la disfunzionalità e quali esercizi dobbiamo fare per correggerla? Sì, tutti a parlare di funzionale quando non abbiamo considerato funzionale a che. Adesso abbiamo una soluzione a questo problema. Grazie al lavoro di Gray Cook e Lee Burton abbiamo una valutazione standardizzata con regole ben chiare che analizzano la qualità del movimento e identificano la schema di movimento disfunzionale primaria che metterebbe a rischio di infortunio l’individuo. Il metodo di Cook e Burton, Functional Movement Screen (FMS) s’integra come una mano dentro il guanto con l’allenamento funzionale proposto da gente come Michael Boyle, che con suo libro ‘Advances in Functional Training’ (presto in Italiano!) è riconosciuto come numero uno nel mondo dell’allenamento funzionale.

Una valutazione funzionale standardizzata sulla qualità del movimento generale del corpo umano sembrerebbe una cosa scontata, invece prima del FMS non c’è stata. Esistono studi biomeccanici che analizzano fino all’ennesimo grado i gesti atletici: il passo del corridore, il lancio del baseball o il giavellotto, il calcio, lo stile del nuotatore ecc.,ecc. Questi analisi o sono altamente tecnologici oppure sono osservazioni dall’occhio esperto dell’allenatore. Nel primo caso ci vuole un laboratorio biomeccanico specializzato con attrezzatura costosa che poi, infine, misura soltanto quello specifico gesto. Nel secondo caso dipende dal individuo allenatore, e non possiamo standardizzare la sua capacità nell’analizzare i movimenti, specialmente quelli che non fanno parte del suo sport.

L’esame FMS è un sistema innovativo disegnato per valutare selezionati schemi di movimento per chiunque non affetto da una sindrome dolorosa: atleti, frequentatori di palestra, e persone normali. E’ di bassa tecnologia ed è abbordabile per tutti da imparare. Il personal trainer, istruttore di educazione fisica, fisioterapista, medico o chiropratico possono imparare il sistema che valuta la mobilità e stabilità dinamica e passiva dei movimenti determinati fondamentali. I risultati dell’esame poi possono essere comunicati tra professionisti di diverse formazioni che conoscono il sistema per poi trovare soluzioni in base dal loro individuo punto di vista. La FMS fornisce una lingua comune che supera gli ostacoli che spesso impediscono una corretta ed efficace comunicazione tra professionisti. La FMS non è inteso per diagnosticare problemi ortopedici ma piuttosto per dimostrare limitazioni o asimmetrie di mobilità e/o stabilità in individui sani. La FMS scopre il movimento disfunzionale.

La FMS consiste nell’esecuzione di sette diversi movimenti ai quali è data un punteggio che va da zero a tre. Questi sette movimenti fondamentali richiedono sia mobilità sia stabilità e sono state ideate per dimostrare il comportamento motorio di base. L’esame mette l’individuo in posizioni estreme dove debolezze e mancanza di equilibrio diventano visibili. Molti atleti di alto livello e portata spesso sono incapaci a fare questi semplici movimenti. Bisogna considerare che questi individui, utilizzando movimenti compensatori nelle loro attività, sacrificano gesti efficienti per quelli inefficienti, con la finalità di svolgere l’attività a livelli alti. Se queste compensazioni continuano, i movimenti sbagliati saranno rinforzati portando a scadenti movimenti biomeccanici. In quest’analisi dobbiamo considerare che il movimento singolo può determinare la funzione, come la funzione può determinare e modificare il movimento.

I Sette Movimenti

1 test: squat profondo

2test: passo ad ostacolo

3 test: affondo in linea

4 test: mobilità delle spalle

5 test: alzata attiva gamba tesa

6 test: stabilità del tronco

7 test: stabilità rotatoria

Punteggio deilla FMS

Il test indivduale deve tenere conto di certi criteri che devono essere ottenuti per avere una valutazione alta. Il punteggio si divide in 4 categorie base:

Voto 0 per l’individuo che sente dolore durante qualsiasi movimento dell’esame.

Voto 1 per l’individuo che non riesce a fare i movimenti senza modelli di compensazione

Voto 2 all’individuo che può fare i movimenti ma deve utilizzare semplici modelli meccanici o di compensazione per effettuare il movimento.

Voto 3 all’individuo che riesce a fare il movimento senza nessuna compensazione secondo i criteri stabiliti.

Ci sono cinque test che richiedono movimenti bilaterali. Sui due voti che risultano verrà considerato il voto più basso sul voto totale. Per lo scopo di commentare sulla simmetria è comunque necessario registrare i voti per entrambi lati. Ci sono anche tre accessori movimenti utilizzati soltanto per vedere se provochi dolore. Il voto per questi movimenti è o passare o bocciare. Nel caso in cui sia presente dolore la FMS è finita e il soggetto deve essere valutato da un professionista sanitario.La FMS test è una tecnica di valutazione che mira a identificare squilibri nella mobilità e stabilità durante le prove dei fondamentali di movimento. Questo strumento di valutazione è stato studiato per individuare i movimenti disfunzionali, ossia individuare facilmente quei movimenti che possono condurre all’insuccesso nel sistema di catene cinetiche e potrebbero così causare inefficienza e quindi micro traumi durante l’attività.

La FMS è ideale come parte del test d’ingresso, per determinare deficit che potrebbero essere sfuggiti durante il controllo medico. In molti casi la flessibilità dei muscoli e gli squilibri di forza, insieme con precedenti lesioni possono non essere stati identificati, specialmente quando il dolore è passato. Questi problemi che possono considerarsi come fattori di rischio per farsi male possono invece essere identificati con la FMS. La valutazione e i movimenti di base possono individuare con precisione deficit funzionali relativi a difetti di mobilità e stabilità. Individuare questi deficit con la FMS significa diminuire i danni e migliorare la performance.