Studi e Ricerche

CONSIDERAZIONI SUL DOPING

PUBBLICO LA RELAZIONE SUL DOPING PRESENTATA IN OCCASIONE DEL CICLO "PREVENZIONE E SPORT " PRESSO LA VILLA SMILEA DI MONTALE

LA SERATA SUL DOPING ORGANIZZATA DALLA fONDAZIONE DELLA BCC DI PISTOIA E VIGNOLE E AMS DI PRATO HA SUSCITATO NEL PUBBLICO PRESENTE UN GRANDE INTERESSE , PER QUESTO RITENGO UTILE PUBBLICARE LA MIA RELAZIONE SULL'ARGOMENTO

storia del doping

Il primo caso accertato di doping nello sport moderno risale al 1896, quando durante la gara ciclistica Parigi-Bourdeaux Arthur Linton fu stroncato da una crisi cardiaca per overdose di stimolanti

tuttavia si dovrà attendere il 1960 perché un gruppo di 20 nazioni europee si dichiari contrario all’uso di sostanze dopanti nello sport.

A partire da questo momento il tentativo di combattere le pratiche dopanti nello sport si accompagnerà

da un lato, al tentativo di darne una sempre più chiara e incontrovertibile definizione

dall’altro, ai paralleli tentativi di trovare nuove sostanze o nuovi metodi per aggirare i divieti.

LOTTA AL DOPING

è condotta da un lato in nome della salute degli atleti, anche se il concetto di fisiologico e quello di patologico non sono sempre immediatamente definibili

Dall’altro è condotta per cercare di rendere le gare regolari, ossia svolte tra atleti le cui possibilità di aggiudicarsi la vittoria non siano funzioni variabili della presenza di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive nel loro organismo

In Italia ci sono quasi 500˙000 dopati

La maggior parte di essi, però, rimane sconosciuta perché per la stragrande maggioranza sono sportivi dilettanti, e i laboratori che fanno le analisi antidoping riescono a malapena a seguire a campione i professionisti.

Questo numero gigantesco è stato fornito da Francesco Botrè, direttore scientifico del laboratorio antidoping della Federazione dei medici sportivi italiani.

….Secondo i dati di Botrè, dal 2002 il laboratorio accreditato dell'Acqua Acetosa a Roma ha effettuato circa 10˙000 esami antidoping, di cui il 3% è risultato positivo.

Per cui «se si rapporta la stessa percentuale ai 16 milioni di sportivi italiani si ricava un dato allarmante perché il 3% di 16 milioni fa 480˙000».

…e nel mondo ?

Peraltro questo dato non è solo italiano.

Secondo i dati di Botrè i laboratori accreditati dalla Wada, l'agenzia mondiale antidoping, sono in tutto il mondo 33 e a partire dal 2002 tutti insieme hanno eseguito oltre 200˙000 esami.

La percentuale del 3% di positivi è più o meno la stessa ovunque, e ciò lascia pensare che il numero di sportivi dopati nel mondo sia di qualche decina di milioni.

Ma, attenzione!!!! positivi alle sostanze note.

Perché ci sono anche sostanze dopanti ignote per le quali non ci sono dati scientificamente sperimentati e quindi non ci sono nemmeno test per individuarle.

caso Marion Jones e del Thg

THG è una delle sostanze del laboratorio Balco che lei usava:

IL THG «non è contenuto in nessun farmaco, ma è stata sintetizzato clandestinamente con l'unico scopo di superare i controlli.

Se una molecola non è schedata è introvabile. Le sostanze che conosciamo lasciano sempre l'impronta digitale, ma se non sappiamo che esistono, è un problema.

Se invece viene modificata una molecola conosciuta, questa potrà sfuggire per poco, perché lascia comunque un segnale chimico e in qualche mese riusciamo a trovarla».

Il Tetraidrogestrinone (THG) è un potente steroide anabolizzante di sintesi utilizzato esclusivamente dagli atleti di alto livello. E' stato creato attraverso la modificazione chimica di altri due steroidi sintetici, il gestrinone ed il trenbolone.

Il Chimico Patrick Arnold, conosciuto nel mondo dello sport e dell'integrazione alimentare statunitense come il "padre dei pro ormoni", è accreditato di aver creato il THG tramite riduzione per idrogenazione catalitica del gestrinone, con lo scopo di rendere la sostanza invisibile ai controlli antidoping.

Insieme al collega Victor Conte del Bay Area Laboratory Co-operative (BALCO), Arnold avrebbe distribuito il prodotto ad atleti di caratura internazionale per diversi anni

L'uso del THG rimase così impunito e sconosciuto ai più fino all'estate 2003, quando Don Catlin, direttore del laboratorio IOC/WADA di Los Angeles, ricevette una busta contenente un campione della sostanza.

La lettera, inviata da un allenatore anonimo, in seguito identificato come Trevor Graham, indicava chiaramente che si trattava di uno steroide anabolizzante non rintracciabile, fornito dalla Balco a vari atleti di caratura internazionale

E allora ? Liberalizzazione ???

Liberalizzare l’uso delle sostanze dopanti verrebbe a eliminare uno dei fattori di disparità iniziale tra gli atleti; squilibrio reso ancor più grave dal fatto di essere prodotto in modo occulto, stante la non liceità della pratica.

Poiché il doping non è lecito si è sempre cercato di aggirare la normativa vigente attraverso

la ricerca di nuove sostanze attive,

l’uso di stratagemmi meccanici (finti peni con piccola sacchetta porta urina, da indossare durante i controlli)

di farmaci che impediscono il ritrovamento nelle stesse urine o nel sangue delle tracce residue delle sostanze considerate doping:

il risultato è sempre e comunque quello di falsare le condizioni della gara in modo occulto. IMPORTANTE considerare le sostanze dopanti illecite non solamente per gli effetti che determinano sul normale svolgimento della competizione ma soprattutto per gli effetti negativi che provocherebbero sulla salute degli atleti

«Tutti i ciclisti si dopano Tanto vale liberalizzare

Ettore Torri che a 78 anni (79 tra due settimane), dopo una carriera da magistrato e le ultime quattro stagioni a inseguire furbi in sella alla Procura antidoping del Coni, afferma

Non c'è giustizia quando su cento ciclisti ce ne sono novantanove che si dopano senza subire conseguenze». Ma proprio tutti. «Ultimamente, tra i corridori che ho interrogato, tutti hanno detto che tutti si dopano».

Torri parla da amante tradito

“se non fosse dannoso per la salute, per non creare ingiustizie tra gli atleti, una possibile soluzione sarebbe legalizzare il doping.”

«Più mi occupo di questa materia e più mi stupisco di quanto il fenomeno sia diffuso e radicato.

E temo che non sarà mai debellato perché il doping si evolve in continuazione e in giro ci sono sostanze per le quali non esiste ancora un test. Il doping continuerà ad esistere fino a quando sarà economicamente vantaggioso»

Torri: «C'è sempre la scusa di una nonna o un filetto»

Parlando delle 50 pillole trovate in casa di Riccò Torri disse

«Vedremo quali spiegazioni fornirà:

può sempre dimostrare che erano per la nonna. C'è sempre un parente, una nonna o chissà cos'altro».

Un filetto, per esempio.

TOUR DE FRANCE Senza doping è semplicemente impossibile vincerlo» ha ammesso ieri Bernhard Kohl, terzo alla Grande Boucle 2008 e poi squalificato),

Nel mondo del doping esiste tanta confusione ed ogni parola può essere ben manipolata per giustificare le pratiche insane e poco sagge di alterare il proprio organismo con l’aiuto chimico.

… e infatti l’atteggiamento di ogni dopato è

quello di attaccare ogni osservazione che sia contraria all’uso dei farmaci dopanti,

il loro atteggiamento scontroso spesso lascia spazio all’indifferenza e alla capacità di minimizzare gli effetti collaterali

alludendo a “fantascientifiche” esperienze di illustri preparatori

che riescono a manipolare bene le armi chimiche, controllando totalmente gli effetti collaterali;

quando però vengono proposti degli studi scientifici “niente esperienze mitiche” ma studi reali,

allora il dopato classico tenta la propria arrampicata sugli specchi

dicendo che i farmaci fanno si male, però è l’abuso che li rende pericolosi, quindi secondo loro un doping senza abuso potrebbe risultare perfino salutare!!!

il doping è per definizione farmacologia un abuso,

la nobile terapia effettuata con gli steroidi anabolizzanti per soggetti malati (vedi ad esempio deficit primitivi ormonali, anemia, stati cachettici, malati terminali aids e cancro ecc…)

è sicuramente inferiore ai dosaggi utilizzati per ottenere un effetto dopante!

…LE DOMANDE PIU’ FREQUENTI SUL DOPING SONO …

Se faccio solo un ciclo leggero di qualche mese e poi smetto cosa rischio?

Voglio solo acquistare un po’ di kg e poi smettere non sono un drogato, non ho bisogno di continuare, voglio solo una spinta e poi continuo senza chimica

CHE MI POTRA’ SUCCEDERE MAI ???

PROVIAMO A FARE UN GIOCO IPOTIZZIAMO DI VOLERE DOPARE UN ATLETA … FANTASIA NEANCHE TANTO TEORICA …

dopo 5-6 settimane di aas (steroidi anabolizzanti) riesci senza danni alla salute a guadagnare 4-6 kg di massa e magari 2-3 Kg di massa pulita

INVIDIA DEL tuo amico Mario (natural ma anche un po’ sfigato dato che pesa solo 65Kg per 170cm d’altezza)

A questo punto come previsto dovresti smettere e continuare senza farmaci,

ma ti rendi conto che presto i tuoi super massimali si riducono nonostante l’elevato apporto proteico i muscoli non cresconoe

allora che fai? METTI DA PARTE IL BUONSENSO e inizi nuovamente ad impasticcarti con gli aas

questa volta devi necessariamente aumentare le dosi e devi forzare con farmaci + potenti per poter mantenerti e migliorarti, e diventi farmaco-dipendente e come ogni dopato minimizzi i rischi per la salute

… tanto a me non può succedermi nulla sono ben coperto da epatoprotettori ed il mio preparatore è davvero bravo …

nel frattempo ti spunta una fastidiosissima acne al dorso, davvero brutta e dolorosa, ma che t’importa adesso che sei 9 Kg in più e sei quasi il più grosso della palestra,

Dopo un po’ l’acne scompare ma i tuoi livelli di transaminasi sono troppo alti e quindi il tuo preparatore ti dice che devi riposare per un pò e poi riprendere senza rischiare

dopo 2 mesi di “riposo chimico” qualche chiletto di massa lo perdi ma ti accorgi che sotto il capezzolo senti una nocciolina dolente, allora incuriosito vai dal tuo preparatore chimico che ti informa della ginecomastia e ti prescrive degli antiestrogeni assicurandoti che ilproblema scomparirà

..passano 20 giorni ma il problema delle noccioline sotto il capezzolo non scompare anzi le noccioline diventano più grosse, dolorose sembrano delle piccole tette…

sei davvero sfortunato ! la terapia estrogenica non funzionava bene comunque nessun problema ! basta contattare un buon chirurgo plastico per risolvere il problema.

Dopo l’intervento chirurgico, la sfortuna ti perseguita ed oltre ad avere delle complicanze per ematomi il risultato finale e davvero bruttino e le cicatrici sono molto evidenti … ma chissenfrega !!!

continui gli allenamenti e a bucarti i glutei (che di muscolo hanno ben poco, ben fibrotici per le centinaia di iniezioni annuali) ma … il “bozzo” che scompariva in pochi giorni questa volta non va via e praticamente evolve in un dolorosissimo ascesso che deve essere drenato chirurgicamente …. un altro intervento, un’altra brutta cicatrice!

Dopo un mese puoi finalmente sederti senza saltare in aria dal dolore,

hai meno capelli e la tua acne è diventata una compagna fedele,

negli esami di routine scopri che il tuo colesterolo sfiora i 320 ….

solita pausa dai farmaci,

nel frattempo il tuo preparatore decide di farti fare il grande passo per gareggiare, perché sei davvero grosso!

tutto contento inizi con la solita routine farmacologica ed oltre alle chiappe di buchi anche i deltoidi…

intanto le transaminasi si erano assestate su dei valori superiori alla norma da circa 6 mesi

Ma …

La settimana prima della gara , mentre stai facendo degli esercizi di squat , senti un violento dolore al petto , che aumenta , senso di morte imminente aiuto …118 ..

Ti risvegli in ospedale tutto legato da fili e macchinari , il dolore non c’è ma non hai forza , vedi il medico che ti dice che hai avuto dei problemi al cuore…

Ma non ti preoccupare , ti dice …sei forte …hai solo 23 anni , e ti riprenderai , del resto non è così raro vedere un INFARTO DEL MIOCARDIO IN un ragazzo COSì GROSSO

…NATURALMENTE DEVI SMETTERE CON GLI SFORZI E CON I MEDICINALI … AGGIUNGE IL MEDICO !!!

I tuoi 2 anni e mezzo di bodybuilding da dopato vanno in fumo, comunque è bene quel che finisce bene potevi morire invece sei ancora vivo, quella mortale fitta al petto adesso è solo un ricordo,

ma..

ti sembra di sentire nuovamente delle noccioline sotto i capezzoli ma questa volta ti lasci le tette

e pensi alla tua vita di cardiopatico,

con pochi capelli (tanto sarebbero caduti comunque data l’ereditarietà..),

E quando vedi il tuo amico Mario quello sfigatello Natural che adesso dopo 3 anni pesa 78 Kg e sta benissimo … che senso di angoscia !!!

Questa è una ipotetica ma possibilissima storia di chi vuole intraprendere la strada del Doping

ovviamente non mi sono soffermato su altri possibili rischi legati all’utilizzo di farmaci dopanti:

vedi epatotossicità,

ipertensione,

ipogonadismo

e l’impotenza (deca dick),

aumentato rischio di adenocarcinoma prostatico,

ictus,

rotture tendine e strappi di grosse masse muscolari (vedi quadricipiti, bicipiti ecc... i BB Pro ne sanno qualcosa…) ecc…

e mi sto limitando solo ad alcuni aspetti dell’uso degli aas, se dovessi aggiungere anche quelli del Clenbuterolo, clomifene, la mortale insulina e diuretici, il devastante Gh, la lista si allungherebbe

Piepoli, perché si è dopato?

Giro d’Italia, cado giù dal Falzarego, mi fratturo quattro costole, abbandono. Da corridore sono caduto tanto, fatto male tanto, ripartito sempre. Ma stavolta è diverso: ci rimango da cani. Avvilito. Affranto. Non so perché, ma è così”.

E allora? “In programma c’è la Vuelta. Posso riprendere con calma. Fermo due settimane, poi ricomincio ad allenarmi. Riccò mi chiede di andare con lui al Tour. L’idea mi affascina, mi sento adulato. Andrei per fare il mio solito lavoro: aiutare. Mi piace farlo se posso competere e dare il massimo. Mai stato avido: certe vittorie, io le ho regalate ai miei capitani”.

Così? “Un attimo di debolezza, follia, incoscienza. In fretta, in silenzio, in colpa. Neanche il tempo di chiedere un parere. Convinto da chi ti fa credere a quello cui di solito non credi: che chi ti batte lo fa, che tanto non ti prendono. Mi giustifico: lo faccio solo per tappare il buco di preparazione”.

Conseguenza ?

Due anni di squalifica. “Meglio che me ne avessero dati 4 o 6. O la radiazione. A 37 anni, con una moglie e un figlio, quello che ho fatto è ingiustificabile”.

Morale? “Dire "non dopatevi perché non serve" è inutile, non funziona, non ha mai funzionato. Io dico: "Non dopatevi perché calpestate la vostra coscienza e dignità. Per sempre"“.

Piepoli, chi è oggi? “Un giorno ricevo una telefonata. "Dove sei?". Rispondo: "Mi sto allenando". Mi correggo: "No, vado in bici". Sono un ex ciclista. Sono un uomo che ha sbagliato, che non può più inseguire i suoi sogni di corridore né di futuro allenatore di ragazzi. Anche se, con tutto quello che ho fatto, sofferto e capito, potrei essere un insegnante più vero, più leale, più convincente”.