Studi e Ricerche

...ma il kinesiotaping funziona davvero ?

Nei caldi giorni olimpici londinesi di quest'anno, al pubblico , di sicuro , non sono sfuggiti i curiosi nastri colorati che molti atleti si incollano sui propri fisici scultorei a volte posizionati in maniera bizzarra alla stregua di veri e propri vezzi da mettere in mostra. Ma servono davvero ?

Si tratta in realtà dei cosiddetti nastri kinesio, uno strumento utilizzato in fisioterapia ed inventato dal medico giapponese Kenzo Kase circa 30 anni fa medico chiropratico residente negli U.S.

Il "kinesio taping "è un metodo che proviene dalla scienza kinesio (movimento) ed e’ un bendaggio adesivo elastico con effetto terapeutico bio-meccanico. Gli estimatori del kinesiotaping descrivono questo metodo come " una tecnica basata sul processo di guarigione naturale del proprio corpo, attraverso l'attivazione dei sistemi circolatori e neurologici." Ai muscoli non viene attribuito solamente il compito di muovere il corpo, ma anche il controllo della circolazione dei fluidi venosi e linfatici, temperatura corporea, etc. La tecnica ha quattro principali effetti fisiologici:

1. Corregge la funzione muscolare. Kinesio Taping è efficace nel ripristinare la giusta tensione muscolare: facilita o inibisce la contrazione muscolare (dipende dalla tecnica utilizzata)

2. Aumenta la circolazione del sangue / linfa. L’applicazione del Kinesio Taping provoca delle convoluzioni sulla pelle che sollevandosi favoriscono il drenaggio linfatico.

3. Riduce il dolore. L’attenuazione neurologica del dolore avviene per riduzione della pressione e dell'irritazione sui recettori cutanei, grazie ad un riequilibrio della attività linfatica.

4. Assiste nella correzione di allineamento dell'articolazione. La dislocazione di un'articolazione, dovuta alla tensione muscolare anormale, può essere corretta dal Kinesio Taping tramite il recupero della funzione e della fascia muscolare.

Gli operatori di questo metodo affermano che questa terapia riduce il dolore e facilita il drenaggio linfatico tramite il sollevamento della pelle. La superficie corporea coperta dai nastri forma delle convoluzioni sulla pelle aumentando lo spazio interstiziale. Appena il corpo si muove, il tape funzionerà come una pompa, stimolando continuamente la circolazione linfatica nella funzione di drenaggio, ottenendo anche una attenuazione dell'irritazione sui recettori del dolore della pelle. Le applicazioni possono aiutare a ridurre l'infiammazione, il dolore, la fatica e il dolore muscolare, aumentare il ROM, correggere la postura, ridurre la possibilità di infortuni.

Tale metodo ha avuto negli anni un continuo aggiornamento basato sull'esperienza clinica e sulla ricerca di circa 1000 istruttori certificati in tutto il mondo.

Questi nastri,hanno diverse applicazioni che vanno dal bendaggio bio-meccanico per l'attenuazione e prevenzione del dolore fino al trattamento per disturbi muscolari o di circolazione: alcuni pensano che possano persino incrementare la forza.

Negli ultimi anni sono letteralmente esplosi nella medicina sportiva e sono tantissimi i professionisti di fama internazionale che li indossano; tra essi anche David Beckam e Serena Williams ma anche i nostri nazionali Gianluigi Buffon e Mario Balotelli. I primi a diffonderli a livello agonistico furono i coreani alle Olimpiadi di Seoul nel 1988, con successiva espansione negli Stati Uniti e nel Vecchio Continente.

Nonostante l'enorme diffusione attuale, ben evidente in questi Giochi Olimpici di Londra, le rigorose ricerche scientifiche sui nastri kinesio sono pochissime e solo quest'anno è stata pubblicata una completa revisione sulla prestigiosa rivista Sports Medicine, che ha seguito di poco quella sul Journal of Orthopaedic and Sports Physiotherapy.

Stando ai ricercatori vi sono

poche evidenze di qualità per sostenere l'utilizzo dei nastri kinesio rispetto ad altre tipologie di bendaggio elastico nella gestione e prevenzione degli infortuni sportivi”.

Se da un lato i produttori di questi nastri dicono che la ricerca scientifica debba "mettersi al passo con ciò che dicono gli atleti ed i fisioterapisti che li consigliano", per molti non si tratta altro che di una “moda con un qualche effetto placebo”.

Il professor Jhon Brewer, docente presso la britannica University of Bedfordshire ha sottolineato all'agenzia di stampa Reuters: “Come scienziato non sono ancora convinto dei meccanismi che sono alla base dei nastri kinesio, in particolare circa la capacità di migliorare le prestazioni dei muscoli corporei profondi”.

Gli fa eco Steve Harridge, professore di fisiologia umana e applicata presso il prestigioso King College di Londra: “Potrebbero essere dei semplici accessori di moda, a mia conoscenza non ci sono solide prove scientifiche che suggeriscono un miglioramento nelle prestazioni muscolari”. “Ciononostante - ha concluso lo studioso - se gli atleti credono che questi nastri apportino dei benefici possono essere utili dal punto di vista psicologico, come un comune placebo. Ciò potrebbe fare la differenza tra successo e sconfitta”.

Concludendo , esistono molte operatori e molti estimatori del metodo in questione ma per validare scientificamente quasta terapia occorrono studi piu' approfonditi in grado di fugare i dubbi sulla reale efficacia di questi nastri "miracolosi"!