Fonte: Corriere della Sera Salute, 16 dicembre 2010
Aglio e cipolle contro l’artrosi. Sembra essere questo lo straordinario risultato di una ricerca condotta da Frances Williams, epidemiologa del King’s College di Londra, e pubblicato su BMC Muscoloskeletal Disoders (8 dicembre 2010), su poco più di 500 coppie di gemelle sane intorno ai 60 anni (l’impiego di gemelli aiuta a comprendere meglio gli effetti di diverse tipologie di alimentazione su uno stesso corredo genetico di partenza).
Sottoposte a radiografie per la diagnosi dell’eventuale artrosi, è stata valutata parallelamente anche la dieta di ciascuna coppia attraverso il Food Frequency Questionnaire, che indaga quantità e frequenza del consumo di svariati alimenti.
Analizzando i dati, i ricercatori hanno tenuto conto dell’età, dell’indice di massa corporea e del livello di attività fisica, tutti elementi che potevano «falsare» il risultato. Lo scopo degli studiosi era infatti capire se specifiche abitudini alimentari possano avere effetti protettivi nei confronti dell’artrosi di qualunque tipo. E pare proprio che sia così: chi d’abitudine mangia molta frutta e verdura vede ridursi in maniera significativa il rischio di artrosi dell’anca. Sarebbero soprattutto la frutta (agrumi esclusi) e ortaggi come aglio, cipolle e scalogni i cibi maggiormente protettivi.
Per capire meglio perché ciò accada i ricercatori hanno analizzato in vitro, su cellule in coltura, gli effetti di un composto derivato dall’aglio, il diallil-disulfide. Ebbene questa sostanza sembra capace di azzerare l’espressione, indotta dalle citochine infiammatorie, delle metalloproteinasi della matrice extracellulare, enzimi che, in caso di artrosi, hanno un ruolo chiave nell’alterazione e nella distruzione delle articolazioni. I dati così raccolti sembrano indicare che questi ortaggi potrebbero aiutare in qualche modo a prevenire l’artrosi dell’anca o magari a ridurne la gravità, aumentandone il consumo in una fase precoce della patologia. Naturalmente i risultati andranno confermati e, se così fosse, si potrà pensare a una sperimentazione clinica vera e propria nei pazienti.
Per ora, gli amanti di aglio e cipolle possono essere soddisfatti: gli odorosi ortaggi di sicuro non fanno male, e d’ora in poi c’è una scusa in più per giustificare l’alito pesante da zuppa di cipolla o aglio marinato.
Bibliografia:
BMC Musculoskeletal Disorders 2010, 11:280doi:10.1186/1471-2474-11-280
Fonte: Corriere della Sera Salute, 16 dicembre 2010